Gli studenti svolgono durante incontri pomeridiani settimanali, con un esperto e un docente tutor, attività per acquisire sicurezza e disinvoltura nell’espressione e per sviluppare creatività personale.

L’intento del laboratorio è quello di fornire un percorso guidato ai ragazzi per una sperimentazione personale che porti, attraverso anche la tecnica del Teatro dell’Oppresso (basata su una concezione “globale” del ragazzo, visto nel suo complesso come interazione reciproca di corpo, mente ed emozioni) a elaborare strumenti d’analisi, liberazione e coscientizzazione personale attraverso un approccio espressivo non direttivo, ma in una costante relazione dialogica, che annulli ogni aspetto di aggressività. Si tenta in questo modo di sviluppare le capacità comunicative, intuitive e sensoriali, oltre che razionali, con modalità differenti rispetto all’attività didattica curriculare. Fornisce, quindi, una nuova dimensione della percezione di sé e all’interno di un gruppo, annullando ogni modalità comunicativa di autoisolamento o di aggressività verbale o gestuale.